Copyright © 2002, AnonX. ALL Rights Reserved This story may not be reproduced in any form for profit or on another website without the written permission of the author. The author may be contacted by writing mrdouble@mrdouble.com, or mrdouble@ix.netcom.com. Original posting date: Saturday PM, June 22, 2002 A wildPage Author story from MrDouble's archive, Filename: unamadr1.txt http://www.mrdouble.com Story_codes: F/f, dom, pee Story_intro: Una donna scopre il suo lato oscuro e le sue vere esigenze language: Italian Una Madre Perversa, part 1 Written by AnonX Preoccupata che una delle due ragazze potesse stare male si avvicino alla porta e sentendole sussurrare in inglese con la voce di Deborah dura e la ragazza che si lamentava apri debolmente la porta. Quello che senti e vide la lascio impietrita: Deborah stava sovrastando la ragazza che era messa a carponi sul letto e le sussurrava in inglese: "..dai piccola cagna..lo so che morivi dalla voglia di averlo vero? Non fare la vittima..." il corpo suo corpo brunito contrastava con la pelle bianco latte della sua amica e questo faceva risaltare ogni loro movimento. Per un attimo Valeria non riuscii a capire cosa stava succedendo fino a che Deborah si stacco dalla schiena dell' amica rivelando come tutte e due fossero nude tranne per un particolare: dal culo della ragazza stava uscendo un oggetto sproporzionato che era allacciato alla vita di Deborah. Valeria capi che si trattava di un fallo finto. Era incredibile come un oggetto di quelle dimensioni potesse entrare in quel buchetto cosi stretto. Improvvisamente Debora spinse in avanti la vita facendolo entrare tutto dentro l'orifizio della ragazza facendola restare con la bocca aperta, Valeria era una donna molto impegnata, 32 anni, due figlie, un lavoro che la teneva lontana da casa per molte ore al giorno. Una bellezza discreta, lunghi capelli rossi che portava raccolti quando era in ufficio, occhi neri e profondi e una 3° di seno e glutei che erano molto proporzionati per i sui 171 cm di altezza, gambe lunghe e affusolate. Dopo un matrimonio fallito in partenza e chiuso ancora prima della nascita della seconda figlia, aveva imparato a gestire la sua vita condensando nell'arco delle 24 ore tutti i sui doveri di madre, lavoratrice e casalinga. Quella mattina, come da qualche mattina a questa parte, aveva un chiodo fisso che non la faceva concentrare sul lavoro.. Eravamo in tarda primavera e tra non molto le bambine avrebbero terminato la scuola. Negli anni scorsi questo non era stato un problema poiché la mattina le bambine sarebbero state accompagnate a casa dei nonni per passare con loro la giornata. Purtroppo una brutta caduta della nonna , quell'anno, avrebbe impedito questa routine. Oltretutto perché i nonni stavano diventando vecchi e non si poteva pretendere da loro un impegno cosi gravoso come tenere testa a due furie scatenate come due bambine di 10 e 6 anni. Valeria era persa nei suoi pensieri, seduta alla scrivania in ufficio, quando la sua collega la scosse: "Valeria, ma cos'hai?? In questi ultimi giorni sei persa.. guarda che se ti nota il capo sono guai..Lo sai che e buono e caro ma su certe cose non transige... Mi spieghi che ti succede?? Sembri innamorata come una scolaretta." Accennando un debole sorriso Valeria guardo la sua collega e disse. "Scusa Luisa, magari fossi innamorata.. Sarebbe tutto più facile. Stavo pensando alle bambine." "Che succede?" chiese Luisa, anche lei mamma e da un po' più di tempo di Valeria. "Stanno forse male?" Chiese con apprensione tipica delle madri: No, è che tra poco termina la scuola, e i nonni quest'anno consono in grado di prendersi cura di loro per la giornata. Sono preoccupata.. Non so proprio come fare." "Senti.." disse Luisa "ma hai mai sentito parlare di Baby Sitter o di ragazze alla pari?" "Si, certo, pero non mi piace molto l'idea di affidare le bambine ad un estranea.. E se poi una volta faccio tardi come e successo la scorsa settimana? Le Baby Sitter hanno i loro orari e poi non immagino neanche il costo" "Beh, allora prendi una ragazza alla pari.. non hai la stanza libera dello studio del tuo ex marito??.. Quelle costano molto meno.. lo fanno per studio, e magari ti darebbero una mano anche in casa..loro non chiedono di meglio in cambio di un posto dove dormire e pasti gratis.. e poi magari non saresti più sola e potresti fare due chiacchere con qualcuno." "Beh si..potrebbe essere un idea.. e magari le bambine potrebbero prenderla in simpatia.. hai qualche idea di come fare a trovarne una?" "Aspetta, devo avere ancora il numero nell'agenda.. anche io ne ho avuto bisogno un paio di anni fa. Sai, Gianni lavorava fuori e allora lo feci anche io. Ecco qua.. Questo e il numero." DEBORAH Quel giovedì Valeria aveva preso la giornata libera per fare i colloqui con le varie ragazze che si presentavano. Era gia alla quinta e dopo quello che aveva visto disperava di poter trovare la persona giusta. La prima era stata un disastro.. fumava, vestiva in maniera trasandata e non aveva la più pallida idea di come fare faccende in casa. Due avevano delle necessita che non si coordinavano con gli orari che Valeria voleva coprire; e una non parlava neanche l'italiano. Suonò il campanello e quando apri la porta una ragazza dai tratti orientali, sorridente e che sembrava quasi imbarazzata a chiedere se era quello l'indirizzo giusto. Un italiano abbastanza buono un abbigliamento molto sobrio, tipico delle ragazze di quell'età, colpirono subito Valeria. Si Chiamava Deborah, 19 anni, padre inglese e madre cinese, studiava in Italia da 6 mesi e stava cercando il sistema di rimanere il più possibile. Chiarite le condizioni e le esigenze di tutte e due le parti e accertatasi che l'ex studio fosse di suo gusto, Valeria lae comunico che se voleva il posto sarebbe stato suo. La domenica ci fu un po' di confusione poiché Deborah incontro le bambine per la prima volta. La prova del fuoco avvenne quando dissero che era strana a causa dei sui tratti orientali. Infatti Deborah, aveva i classici occhi a mandorla tipici della sua razza ma verdi , un seno piccolo ma proporzionato al suo fisico di 160 di altezza e i capelli rossi lunghi fino alla schiena. Valeria a quella domanda innocente si senti avvampare dalla vergogna e tento subito di scusarsi con la nuova arrivata, ma lei facendo un piccolo cenno e un grande sorriso, si inginocchiò davanti alle bambine e spiegare come il suo aspetto era l'effetto dell'amore tra suo padre e sua madre così come per loro e che presto, mentre avrebbero imparato bene la nuova lingua, il loro inglese sarebbe stato un po' come il suo italiano. Valeria vide subito come le bambine erano rimaste rapite dalle sue parole e di come stavano accettandola; questo pose fine ad ogni suo dubbio circa la competenza di Deborah con i bambini. LE ABITUDINI DI DEBORAH Le cose stavano andando avanti per il meglio da quasi due mesi.. Deborah si era inserita bene nella vita della famiglia e le bambine avevano una specie di adorazione per lei come lo si ha per una sorella maggiore. Una sera, con il viso in fiamme dalla vergogna, mentre chiaccheravano dopo che le bambine erano andate a dormire, Deborah chiese se poteva ospitare per una notte una sua amica, promettendo che non avrebbe disturbato e che sarebbe stata la prima e l'ultima volta. Valeria non aveva mai pensato a questo aspetto ma si rese subito conto che in quasi due mesi Deborah non aveva ne ricevuto telefonate, tranne qualche messaggio, e che raramente era uscita se non per studiare, comprare qualche libro o un vestito. La sua vita sociale quindi doveva essere un disastro. Questo pensiero la fece vergognare per la poca cura che aveva avuto per le necessità della ragazza e quindi acconsenti di cuore, dicendole che i fine settimana avrebbe potuto invitare le sue amiche o anche uscire per avere un po' di svago. Deborah quindi il Venerdì seguente porto a casa una ragazza, anche lei inglese, che apparse subito molto timida e che si profuse in mille scuse per il disturbo e mille ringraziamenti per l'ospitalità. Valeria badò alle bambine lasciando che le due amiche si rilassassero e scherzassero insieme. Anche lei partecipo un poco dopo che le bambine erano andate a dormire. Poi, dopo aver dato la buona notte andò a letto anche lei. Cadde subito in un sonno profondo che durò fino circa alle tre quando si sveglio sentendo dei piccoli rumori provenire dalla camera di Deborah. Preoccupata che una delle due ragazze potesse stare male si avvicino alla porta e sentendole sussurrare in inglese con la voce di Deborah dura e la ragazza che si lamentava apri debolmente la porta. Quello che senti e vide la lascio impietrita: Deborah stava sovrastando la ragazza che era messa a carponi sul letto e le sussurrava in inglese: "..dai piccola cagna..lo so che morivi dalla voglia di averlo vero? Non fare la vittima..." il corpo suo corpo brunito contrastava con la pelle bianco latte della sua amica e questo faceva risaltare ogni loro movimento. Per un attimo Valeria non riuscii a capire cosa stava succedendo fino a che Deborah si stacco dalla schiena dell' amica rivelando come tutte e due fossero nude tranne per un particolare: dal culo della ragazza stava uscendo un oggetto sproporzionato che era allacciato alla vita di Deborah. Valeria capi che si trattava di un fallo finto. Era incredibile come un oggetto di quelle dimensioni potesse entrare in quel buchetto cosi stretto. Improvvisamente Debora spinse in avanti la vita facendolo entrare tutto dentro l'orifizio della ragazza facendola restare con la bocca aperta, come alla ricerca di aria e inarcare il corpo mettendone in risalto i seni e gli anelli del piercing ai relativi capezzoli. Ad un certo punto Deborah si fermo come per un attimo di esitazione e Valeria, avendo paura che si fosse accorta di qualcosa richiuse immediatamente la porta e corse verso la sua camera non prima di aver sentito Deborah sussurrare che stava venendo. Il giorno seguente si svolse tranquillamente.. con le ragazze che erano uscite e Valeria che aveva portato le bambine al parco.La cena fu perfetta.. Deborah aveva preparato del riso da una ricetta di sua madre e del pollo al curry. La serata si concluse con le bambine a dormire e la solita chiacchierata con tutte e tre le ragazze che ridevano e sorseggiavano un pò di vino. Erano orami le una di notte e Valeria decise di andare a letto; ma tra andare a letto e riuscire a prendere sonno ci fu un interminabile momento in cui nella sua mente si affollarono le fugaci immagini della sera precedente e così continuò anche durante lo stato di dormi veglia con immagini di lei nella stessa posizione della ragazza e Deborah con il fallo legato in vita che la penetrava. Erano circa le due e mezzo quando senti i rumori che aveva udito la sera precedente e benché avesse provato con tutte le sue forze a ignorarle, capi che, dopo sei anni di sporadiche masturbazioni solitarie, i suoi sensi avevano preso il sopravvento. Valeria non aveva mai considerato il sesso con una persona del suo stesso sesso e anche il rapporto anale era stato per lei qualcosa di sconosciuto..negato perfino al suo ex marito. Questo pero non le impediva in quel momento di provare un attrazione morbosa verso quello che stava accadendo in quella camera. Si avventurò quindi verso la porta da dove provenivano quei sussurri, socchiuse la porta e rivide la scena della sera precedente. Deborah però era vestita con un corpetto nero in pelle che metteva in risalto i suoi fianchi e il suo seno; sempre nella stessa posizione stava lentamente ma con decisione inculando la ragazza il cui collo era cinto da.un collare per cani e i suoi capezzoli adornati da pinzette unite con una catenina.. Ad un certo punto Deborah si arresto e sussurro in inglese all'orecchio della ragazza "Inginocchiati a terra puttana... Voglio concederti un premio"; " no ti prego.." sussurro la ragazza piangendo. Deborah la prese per i capelli e la trascino sul pavimento facendola inginocchiare. Il fallo era incredibile.. oltre che per la grandezza , era lungo più di 20 cm. Si potevano vedere le tracce di sangue e i resti di cacca sulla superficie chiara dell'oggetto che, spinto con forza nella bocca della ragazza, spari tutto facendole dilatare gli occhi. "ora toccati e vieni.. te lo sei meritato, Puttana" Valeria senti la sua mano arrivare sotto i suoi slip e capi che quella scena la aveva eccitata facendola bagnare come mai lo era stata prima.... La ragazza che subiva gli assalti di Deborah mentre si infilava due dita nella vagina.. succhiando rumorosamente il fallo che andava e veniva fino a quando non fu travolta da spasmi che indicarono come stesse avendo un orgasmo travolgente. Deborah, era tuta sudata, sfilo il fallo dalla bocca della ragazza e le assesto un calcio in mezzo alle gambe che fece rotolare la ragazza per terra dicendo: "Bene cagna.. La lezione e finita.. non voglio vederti più qua quando ritorno dal bagno,. Ricorda che la prossima volta voglio anche tua sorella!!". la baciò rudemente e prendendo un asciugamano si accinse a girarsi verso la porta. Valeria scappo immediatamente verso la sua camera dove, con l'aiuto delle sue dita, venne copiosamente. Valeria era sconvolta.. Non aveva mai avuto pensieri e reazioni simili in vita sua. Si era sempre considerata una ragazza normale, con abitudini normali; eppure non riusciva a togliersi dalla mente quelle immagini, ne riusciva ad evitare che questi pensieri la tenessero costantemente in uno stato di eccitazione facendola bagnare in ogni momento e ad avere i capezzoli così duri da farle male. La cosa raggiunse il suo culmine quando si rese conto che stava indugiando troppo nel pulire l'interno cosce della bambina più piccola mentre le faceva il bagno. Tolse via immediatamente la mano terrorizzata e, dicendo alla bambina di asciugarsi da sola, corse in camera a piangere. Non aveva fatto molte domande sul perché l'amica fosse sparita e Deborah dal canto suo aveva solo accennato ad un impegno urgente la mattina che aveva costretto la ragazza ad andare via senza neanche salutare. La sera, Deborah, si ritirò molto presto dicendo che era stanca e che l'indomani sarebbe stata una giornata piena. Appena messe a letto le bambine Valeria torno in cucina per le ultime faccende e appena terminatele si indirizzo verso il bagno. Passando davanti alla porta socchiusa della camera di Deborah senti un mugolio che la indusse a fermarsi: Deborah era stesa sul letto con le gambe divaricate e il fallo che andava e veniva nella sua vagina totalmente depilata e il suo clitoride provvisto di un anellino che lo faceva risaltare come un piccolo pene. La ragazza si inarcava come per consentire al grande fallo artificiale di entrare sempre più a fondo in lei. Valeria allo stesso tempo terrorizzata e rapita da ciò che vedeva.. La sua mano viaggiò immediatamente prima verso i seni racchiusi nell' accappatoio e poi giù attraverso il suo ventre, sciogliendo l'asciugamano, fino ad arrivare al suo clitoride ormai totalmente esposto. Mentre guardava tutto questo ebbe un orgasmo travolgente che la fece vacillare e quasi contemporaneamente, come se la ragazza l'avesse sentita, anche Deborah venne scossa da i segni dell'orgasmo. Arrivata in bagno, totalmente zuppa di sudore, si immerse nella grande vasca piena di acqua calda; era una sensazione piacevole, dopo l'orgasmo avuto si stava rilassando.. chiuse gli occhi e si lascio cullare dal silenzio della sera interrotto solo dal leggero sciacquio provocato dal l' impercettibile movimento dei suoi piedi. Il tempo sembrava essersi fermato quando una voce la fece uscire dal suo stato di torpore: "signora Valeria? Va tutto bene? Non l'ho più sentita tornare fuori dal bagno e ero preoccupata" Valeria aprì immediatamente gli occhi terrorizzata e, vedendo davanti a se il volto di porcellana di Deborah, il suo corpo racchiuso solo nella camicetta leggera e sorretto dalle scarpe decolté a spillo, cerco immediatamente di coprirsi il seno con le mani; arrossendo violentemente cerco di dire: "N..No scusa ..sto bene ero solo.. non ti ho sentita entrare..ero solo rilassata.. " Deborah dal canto suo sorrise e togliendosi la camicetta disse "Signora, e molto tesa..Posso?" Senza aspettare risposta si posiziono dietro la testa di Valeria e comincio a massaggiarle le spalle e il collo, cosa che fece arrossire ancora di più la donna che, sentendosi inturgidire i capezzoli dal contatto con le mani della ragazza, cercava di decidere se uscire dalla vasca totalmente nuda o cercare di fermare quelle mani sul suo collo. "Ti prego.." rispondeva Valeria con voce incerta "Non e necessario.. Volevo solo rilassarmi..e poi devo andare a letto adesso" "Si rilassi Signora.. e un piacere per me.." sussurrava la ragazza nel suo orecchio ".. e da quanto sento piace molto anche a lei... e mentre le diceva questo le sue mani presero a scendere sul suo collo prima e poi sul petto poi: Valeria non sapeva cosa fare.. quel sussurro nel suo orecchio la stava facendo eccitare le mani della ragazza si stavano facendo audaci.. vicino al suo petto che stava ancora coprendo con le sue braccia intrecciate : "La prego..cosi e solo molto tesa" disse Deborah mentre le sue mani afferrarono, aprendole di colpo, le sue braccia che erano a protezione dei suoi seni. "siamo tra donne.. " La donna non sapeva più come comportarsi e quando senti le sue mani impossessarsi dei suoi seni oramai sensibili, non poté fare a meno di sospirare e capì che il suo corpo si stava arrendendo. "Le piace vero??.. continuando a massaggiare i suoi seni intervallando dolcezza con dure strizzate che facevano sobbalzare il petto della donna "Si o no? " chiese la ragazza con una voce che oramai si era fatta imperiosa. "S..Si." sussurrò Valeria sempre tenendo chiusi gli occhi dalla vergogna. "Cos'e' che le piace?" chiese, interrompendo in attesa della risposta il massaggio particolare sui seni della donna. " Le tue mani la" "La dove? " Chiese la ragazza con insistenza mentre dava una strizzata ai seni molto forte. "Sui miei seni" si affretto a dire Valeria oramai concentrata solo sulle sensazioni che quelle mani gli stavano dando. "Bene.. adesso si alzi" disse la voce imperiosa. Valeria non sapeva più come comportarsi: capiva che aveva in parte superato un limite che aveva cambiato per sempre il suo rapporto con quella ragazza; ma soprattutto, aveva scoperto che ad avere passato quel limite era stato il suo corpo e questa era una cosa assolutamente inattesa e che in quel momento, da quel momento, la rendeva vulnerabile. Quel breve istante di esitazione si tradusse immediatamente in un altra violenta strizzata sui suoi seni e questo, come un riflesso condizionato, la fece immediatamente alzare in piedi esponendo il suo fondo schiena allo sguardo della ragazza. "Signora Valeria si giri ed esca..la devo asciugare" disse la ragazza "Ma Deborah..ti prego..io.." "Signorina Deborah..prego!" .disse con voce che non ammetteva repliche e che fece immediatamente arrossire la donna ma che la fece ne fra tempo uscire dalla vasca. Lentamente la ragazza comincio ad asciugare quel corpo cosi irrigidito dalla tensione, indugiando prima sui seni e poi sui glutei. La donna sentiva il calore del corpo nudo della ragazza, la punta dei suoi capezzoli cosi eretti appoggiati alla sua schiena e le sue mani oramai libere dall'asciugamano che prendevano posizione sul suo seno e in mezzo alle sue cosce, indugiando sul cappuccio del clitoride. "Vuole godere vero? Me lo dica!" Disse Deborah mentre riprendeva a massaggiare quel seno, da prima lentamente e poi con violenza. Valeria aveva gia appreso le regole del gioco.. o almeno quelle che fino ad adesso le erano state fatte capire e cosi immediatamente disse quello che la ragazza voleva sentirsi dire: "Si Signorina Deborah, la prego mi faccia venire.. Le mani della ragazza premettero sulle sue spalle e il suo corpo si affloscio sulle sue ginocchia fino a che il suo viso non si trovò all'altezza del pube. Valeria poté così vedere da vicino quello che nelle scorse notti aveva solo intravisto: il pube e la vagina della ragazza erano totalmente rasate e sembravano una versione gigante di quelle, così imberbi delle sue bambine e dalle sue labbra socchiuse sporgeva l'anellino che trapassava il clitoride. "Leccala!! " intimo la voce della ragazza mentre la sua mano premeva contro la nuca della donna. Dapprima timidamente e poi, incitata dalla ragazza, la sua lingua si insinuava tra le grandi labbra prima e a tormentare il clitoride poi. Dopo qualche attimo il corpo della ragazza comincio a fremere e Valeria, spinta dall'istinto, continuava a levare sempre più velocemente fino a che non capi che era riuscita a farla venire. Si sentiva così strana, non aveva mai provato niente del genere: era li con gli occhi chiusi e la sua bocca appoggiata contro il sesso di un'altra femmina. Neanche nei suoi sogni giovanili aveva mai pensato a una cosa del genere. Sentiva ancora nella bocca il sapore di lei; era cosi strano, cos' diverso dal sapore dello sperma che il suo ex marito gli aveva fatto bere così tante volte da quando era stata poco più di una ragazzina. Senti le mani di Deborah alzarla e questo la porto ad aprire gli occhi solo per incontrare quelli luccicanti della ragazza. Lei le girò intorno passando alle sue spalle. Strusciandole ancora i suoi seni contro la schiena e prendendole il seno a coppa con una mano mentre l'altra scendeva lentamente fino alla sua vagina oramai bagnata. Chiuse gli occhi assaporando quel gesto e immaginando quello che ne sarebbe derivato. "E stata brava; ma adesso mi dica ancora che vuole venire..." disse Deborah quasi soffiandole nell'orecchio e facendole venire la pelle d'oca. "...me lo chieda e la faro venire in un modo che mai in vita sua avrebbe immaginato" Valeria a quella frase rilascio quel poco che le restava dei suoi freni inibitori e sussurro la frase che le avrebbe aperto un mondo di sensazioni che non avrebbe mai creduto di poter provare: "La prego Signorina Deborah, mi faccia venir....". Non riuscì neanche a completare la frase che la mano di Deborah le strinse ferocemente il seno mentre due dita le entrarono profondamente quanto rudemente nella vagina; il tutto facendola rimanere senza fiato. Le dita improvvisamente diventarono tre e inarcandosi cominciarono a grattare le lunghe unghie contro la parete vaginale dandole una sensazione mai provata prima; sentiva le sue labbra dilatate e un piacere intenso che, mischiato al dolore sordo per la mano che torturava accanitamente il seno, gli stava facendo montare i primi sintomi dell'orgasmo. L'orgasmo fu così intenso che mentre sentiva il suo corpo tremare tutto e scivolare sul pavimento, cadde in uno stato quasi catatonico che le impediva di muoversi. Sentì le dita della ragazza che lasciavano la sua vagina e un istante dopo se le trovò in bocca con l'ordine perentorio nelle orecchie di succhiarle e di pulirle perfettamente con la lingua. Valeria ubbidì d'istinto, vergognandosi di se stessa ma sentendo ancora gli strascichi dell'orgasmo ancora dentro di se, mantenuti vivi dalla mano che ancora gli torturava il seno. All'improvviso, tolte le dita oramai perfettamente pulite dalla bocca, Deborah si sedette sopra la faccia della donna e chiese: " Vuole dare piacere anche a me?". La risposta fu un mugolio che Deborah interpretò come un si. Valeria cominciò così a leccare la vagina della ragazza ma quando penso di essere riuscita quasi a farla venire, la ragazza si tolse e torno in camera sua lasciando la donna stesa sul pavimento, nuda, con la faccia piena di liquido vaginale e completamente sbigottita. Valeria restò la per qualche istante, sentendosi totalmente vuota e incapace di credere a ciò che era appena successo ma soprattutto non riusciva a capire il perché di quella fuga. Sembrava che tutto stesse andando bene, che ambedue stessero traendo piacere da quello che stavano facendo. Che fosse Colpa sua?? All'improvviso si senti totalmente inadeguata. Forse non era all'altezza di Deborah? Pero lei non lo aveva mai fatto con un'altra donna e per quel motivo forse lei se ne era andata. Si sentiva come una ragazzina al suo primo rapporto e desiderosa di imparare a soddisfare il suo ragazzo. Ma non era così! Lei era una donna adulta, eterosessuale ed era stata capace di tenere testa agli uomini, pochi, che aveva avuto tra le sue braccia. E ora, invece, non riusciva in questo rapporto cosi nuovo e imbarazzante per lei. Eppure sentiva che non poteva fare a meno di Deborah e che con lei aveva scoperto un nuovo modo di provare piacere. Valeria ripenso a come era stato quel rapporto che aveva spiato tra Deborah e la sua amica e improvvisamente capì cos'era che la ragazza desiderava dalla sua partner. All'improvviso si apri la porta del bagno e Gaia, la più piccola delle due, entro in bagno con l'aria assonnata e vedendo subito la mamma sdraiata per terra con le gambe divaricate e i seni in evidenza disse subito: " Mamma. Cosa succede? Perché sei così per terra? " Valeria si rialzo immediatamente ma la bambina le si butto subito in braccio facendole perdere l'equilibrio e rovinando nuovamente ma questa volta con la bambina sopra di lei: le piccole mani di Gaia finirono sui suoi seni e le provocarono una fitta di dolere che si tradusse subito nell'aumento generale dell'eccitazione. Valeria avrebbe voluto gridare ma il pensiero di farsi sentire da Debora e dall'altra figlia Giada la trattenne. Cercò di liberarsi ma ottenne solo l'effetto che il corpo della bambina si sfregava sempre più sul suo corpo eccitato. All'improvviso senti la voce di Deborah dire alla bambina di tirarsi su immediatamente e vide il suo volto deformato da un sorriso raggiante. "Cosa fai in piedi a quest'ora?" Chiese Deborah alla bambina e riassettandole la maglietta. "Mi scappa la pipì Deborah" Piagnucolo la bambina capendo che qualcosa non andava. Deborah la guardo per un attimo e poi sorrise...un sorriso che raggelò Valeria che guardandola si era resa conto che aveva indossato parte dell'abbigliamento che aveva quella sera con la sua amica. Il corsetto in pelle risaltava i suoi fianchi e i suoi seni scoperti, i capelli erano raccolti in una lunga treccia e gli stivali la rialzavano esponendole il sedere tondo. "Adesso allora mamma ti aiuterà a farla...Vero Signora Valeria?" La donna, ancora sdraiata e nuda, rispose automaticamente di si "Mamma hai visto come si e vestita Deborah? Cosi e più carina e poi e più alta,, cos'e' quella cosa luccicante che ha sulla passerina?" Deborah, per niente scandalizzata fece un volteggio ritornando alla posizione originale ma con le cosce semi aperte rispose: "Ti piaccio davvero ?? Grazie.. e un vestito che ho messo apposta per la mamma..anzi chiedile se le piaccio anche a lei. E ti piace il corpo della mamma? Quando sarai grande sarai così anche tu" "Mamma ti piace Deborah?? A me si.. E vero che anche io diventerò come te quando sarò grande? Valeria non sapendo che rispondere stava in silenzio e, ancora nuda e in ginocchio, aiutò la bambina a posizionarsi sul water quando la ragazza sovrastando la donna disse: "le piaccio Signora Deborah? Ah, non si dimentichi di allargarle le labbra altrimenti se la fa tutta addosso la bambina.. Le risponda.. non vorrà che la bambina creda che resterà cos' per tutta la vita vero?" "N..No certo..Si tu...ah.. diventerai come la mamma..anche più carina" Nel mentre la ragazza aveva messo la punta dello stivale sulla vagina della donna e lo muoveva facendola eccitare. Meccanicamente, senza più controllo, Valeria allargo le labbra della vagina di Gaia e senti il fiotto caldo della pipi riversarsi sulle sue mani mentre il movimento dello stivale la portava all'orgasmo. La voce della bambina la fece uscire dalla trance nella quale era caduta e si rese conto che aveva le mani totalmente bagnate di pipì e la voce piagnucolante che diceva: "Mamma.. scusa, non volevo sei tutta bagnata ..." Senza darle il tempo di replicare Deborah con un largo sorriso e con la sua voce suadente sussurro alla bambina.."Non preoccuparti Gaia, a mamma piace, e poi cosi tu non ti sei sporcata.. vero Signora Valeria? Vero che le piace?" premendo ancora la punta dello stivale sulla vagina ormai dilatata dagli umori. "Si..ah..si Gaia mi piace..non pre..ah occuparti..pero adesso fila a letto". La donna si affretto a pulire la vagina della bambina che dopo averle dato un bacio sulla guancia fece per uscire dal bagno ma la ragazza la trattenne con una mano e disse: "Non dimentichi di pulirsi anche le mani Signora..". Deborah la sovrastava e la guardava con gli occhi lucidi.. "..oppure ha detto una bugia alla sua bambina..Immagino sappia come si fa..Vero? Non vorrà dare il cattivo esempio?" La donna la guardo con uno con gli occhi dilatati dal terrore.. poi visto che la bambina non sarebbe andata via e che altrimenti avrebbe dovuto scatenare un litigio si arrese.. portò la mano alla bocca e cominciò a leccare..sentiva il sapore acre del liquido e vedeva lo sguardo rapito della bambina e di Deborah sopra di lei. Si sentì avvampare, e nello stesso tempo, per quanto la sua mente cercasse di negarlo, senti il suo corpo che reagiva all'eccitazione. "Hai visto, Gaia, come è piaciuto alla mamma?.. E' un bel gioco vero?? Se vuoi e se non lo dici a nessuno lo possiamo rifare un'altra volta.. ti piacerebbe?" "Si, si e poi se a mamma piace per me va bene" "Brava Tesoro, adesso ubbidisci però e va a letto e dormi..domani avete la gita" La bambina auguro nuovamente la buona notte e senza che nessuna delle due donne aggiungesse altro, uscì dal bagno. Non appena la porta si chiuse Deborah allargo le cosce e prese per i capelli la donna e portandole la faccia a contatto con la sua vagina le intimò di leccare. Valeria torno in camera e stese sul letto completamente nuda; doveva spiegare a Deborah che lei non poteva comportarsi come la sua amica; non era una ragazzina, ma una donna con le sue responsabilità e una madre. Inoltre non aveva mai considerato la possibilità di avere un rapporto che esulasse dai normali canoni. Già quello che era successo in bagno poco prima le provocava vergogna ma quello era stato il limite. Decise che le avrebbe parlato l'indomani quando le bambine sarebbero andate alla gita sui laghi. Cambiò posizione e senti qualcosa sotto la sua schiena. Era un biglietto scritto da Deborah.. "So che ti e piaciuto quello che abbiamo fatto in bagno e che ti e piaciuto anche quello che hai visto l'altra sera spiandoci dalla porta. Lei era una delle mie cagne e non attende altro che di essere nuovamente convocata per darmi piacere. Domani mattina io accompagnerò le bambine al Pullman: se pensi di essere pronta per me segui le istruzioni che sono dietro a questo foglio e preparati a cambiare un lato della tua vita.. altrimenti non farti trovare in casa al mio ritorno e io sparirò dalla tua vita per sempre. La tua Signora, Deborah". Valeria era scioccata. I pensieri si sovrapponevano uno sull'altro senza sosta. Una parte di se era indignata dal tono di quello scritto e dal pensiero di sottomettersi ad una ragazzina e essere usata in termini cosi abietti come aveva visto da quella porta la scorsa notte. Un'altra parte invece pensava a quello che era successo in bagno: a quanto intensamente aveva goduto, a quanto era stato piacevole e naturale ubbidire e lasciarsi fare anche quando davanti a lei indagava lo sguardo di Gaia.. così innocente; a quanto si era sentita soddisfatta di essere riuscita a far venire Deborah nonostante la sua inesperienza e soprattutto al senso di vuoto che aveva provato quando lei improvvisamente se ne era andata. Tutte queste idee la condussero al sonno contornato di sogni strani e agitati. La mattina venne svegliata dai baci delle sue bambine e dalla voce di Deborah che intimava loro di sbrigarsi altrimenti avrebbero perso la gita. Valeria non riuscì neanche a rispondere alle bambine tanto era in dormiveglia ma la voce di Deborah rivolta chiaramente a lei la fece svegliare istantaneamente: " Addio Valeria" seguito dal suono della porta che si chiudeva. Fu subito il panico! Si alzo immediatamente cercando di raggiungere la porta ma rendendosi conto che era totalmente nuda e che non avrebbe potuto uscire in quello stato dall'appartamento. Torno in camera da letto e si accorse del foglio di istruzioni lasciatole da Deborah. Lo osservo per alcuni istanti e si mise a piangere lacerata tra l'educazione che aveva ricevuto e il ricordo della sera infuocata passata in bagno. .... (continua) *---(:> Double for Nothing!! Tricks for Free!!! <:)---* www.mrdouble.com *---(:> Mr Double <:)---* This story is a work of fiction. Names, characters, places, and incidents either are products of the author's imagination or are used fictitiously. Any resemblance to actual events or locales or persons, living or dead, is entirely coincidental.