Copyright © 2002, Toro. ALL Rights Reserved This story may not be reproduced in any form for profit or on another website without the written permission of the author. The author may be contacted by writing mrdouble@mrdouble.com, or mrdouble@ix.netcom.com. Original posting date: Thursday PM, April 11, 2002 A wildPage story from MrDouble's archive, Filename: iricordi.txt http://www.mrdouble.com Story_codes: M/F m/f/F cousins pedo incest pee Story_intro: Pachi è una mia cugina che oggi ha 25 anni e definirei a buon diritto una giumenta da monta di razza. E’ alta 1,74 m di carnagione chiara e capelli corvini. Di viso è bella ed ha un innato imbronciamaneto che la rende detestabile e quindi ancor più sensuale. Il pezzo forte consiste nel culo che sporge sodo ed alto 20-25 cm dalla schiena, inoltre ha due tette di rara bellezza, grandi dure e con dei capezzoli grandi e scuri come i bottoni degli impermeabili stile inglese che andavano di moda qualche tempo fa. language: italian I ricordi di Pachi Written by Toro Pachi è una mia cugina che oggi ha 25 anni e definirei a buon diritto una giumenta da monta di razza. E’ alta 1,74 m di carnagione chiara e capelli corvini. Di viso è bella ed ha un innato imbronciamaneto che la rende detestabile e quindi ancor più sensuale. Il pezzo forte consiste nel culo che sporge sodo ed alto 20-25 cm dalla schiena, inoltre ha due tette di rara bellezza, grandi dure e con dei capezzoli grandi e scuri come i bottoni degli impermeabili stile inglese che andavano di moda qualche tempo fa. Insomma una gran bella chiavata. Di sicuro se la chiava il fidanzato a cui Pachi è legata da un pò. I miei rapporti con lei si erano completamente annullati da un decina di anni ma con mia sorpresa l’altro giorno è venuta ad invitarmi al suo matrimonio. Era vestita con un pantalone attillato che faceva intravedere perfettamente le linee del tanga che indossava. Inoltre indossava una maglietta attillata e trasparente di colore scuro che faceva intravedere le belle tette ben strizzate da un reggiseno estremamente stretto. Era da sola e la feci accomodare in cucina così parlammo un pò. Mi chiese dove era il caffè e si propose do prepararlo. Mentre preparava la bevanda parlammo del lavoro e poi molto ingenuamente le chiesi che tipo era il suo fidanzato. Lei rispose che era un tipo dolcissimo ma tradizionalista inoltre era molto geloso ma aveva deciso di sposarlo con piacere. Mentre parlavamo notai che più di una volto tirava l’elastico del tanga dalla parte della fica. Evidentemente il pantalone era talmente stretta che le dava fastidio. Ci sedemmo e mi diede l’invito del matrimonio. Così curioso, chiese dove avrebbero passato la prima notte e lei mi rispose in albergo. Poi si imbronciò ancor un pò più del solito e mi disse che era disperata perchè ancora non si era mai fatta fottere dal fidanzato il quale sapeva che lei era vergine. Entrambi sapevamo che non era vergine in quanto ci aveva pensato la madre a sverginarla all’età di 6 anni. Le suggerì di non angustiarsi così le chiesi se aveva fatto del petting col fidanzato. Lei mi disse che l’unica cosa che il fidanzato tollerava erano i pompini che quotidianamente gli faceva tanto che si riteneva una vera esperta. Mi stavo eccitando da morire perchè Pachi era sempre stata riluttante a parlare di sesso ed anche quando le mettevo le mani addosso o la chiavavo lei faceva finta di niente. Le chiesi come aveva resistito tutto quel tempo senza orgasmi come quelli che aveva da bambina e poi da fanciulla, lei rispose che in realtà aveva avuto molti uomini nel corso di questi anni e tuttora partecipava a delle orge organizzate da una coppia di sessantenni che aveva recuperato su quei giornali dove si trovano questi annunci. Aggiunse poi che mai dimenticherà ciò che le capitò tra i 6 e gli 11 anni. Sorpreso di tanta loquacità e sapendo a che si riferiva le disse se ricordava con piacere o con dispiacere quegli anni. Fece una pausa di riflessione e aggiunse che le sensazioni che aveva provata in quegli anni non le aveva mai più avute ed alcune di quelle erano state proprio grandi. Poi chiese di andare in bagno e l’accompagnai entrò socchiuse la porta e continuò a parlare di quando eravamo bambini (lei 10 anni ed io 13), nel frattempo sentì che si aprì la zip e si tolse le scarpe. Curioso mi avvicinai dalla parte dove c’era luce e notai che si stava togliendo il tanga. La cosa mi sconvolse abbastanza perché potei notare un corpo da favola che mai prima d’allora avevo visto. Inoltre notai che pachi aveva una foltissima criniera nella zona pubica fatta di peli neri e lunghi tanto che il suo sesso era completamente nascosto. Accortasi che mi ero messo a guardala disse:” Perché non entri? Pure mi stai a spiare come un ladro. Entra!” Non me lo feci ripetere due volte e mi feci avanti. Lei si era posata sul bidè a cosche divaricate e si stava rinfrescando la fica. Non era seduta di schiena ma era di rimpetto a me e potevo ammirare quel fantastico contrasto tra il rossore delle labbra della sua vagina ed il nero dei suoi peli. Mi disse “Non ti preoccupare non sono imbarazzata del resto sei stato tu il primo ragazzo a vedermi la fica quando avevo 8 anni. Sei stato anche il primo ragazzo con cui ho scopato a 10 anni quando mia madre si stava stufando di farsi pisciare in gola da me mentre si masturbava.” Si alzò dal bidè e senza neanche darle il tempo di fiatare la misi di spalle le feci appoggiare le mani sul bidè piegandola a 90 gradi e le aprii le natiche da dietro iniziando a leccarle la fica. Mi chiese di fare piano perché qualche sera prima un tizio era stata a scoparla per due di filo ed ora aveva un’infiammazione vaginale. Come se non l’avessi sentita tirai fuori il cazzo e con un sol colpo la penetrai era già bagnatissima ed eccitatissima, il mio cazzo stava sguazzando in un mare caldissimo. Senza troppi sforzi le strappai la maglietta trasparente e le tolsi selvaggiamente il reggiseno. Con un amano le stringevo il duro seno e con l’altra le tiravo i capelli come un maniaco. Lei gridava ma allo stesso tempo urlava di spingere più forte così per fare maggiore forza le afferrai i fianchi puntai meglio i piede e incominciai a dare colpi profondi e veloci. Lei ben presto si avvitò su se stessa e gridò “GODOOOOOOOOOOOOOOOOO!” poi, sentendo che stavo per eruttare, sfilai il cazzo dalla sua passerina la feci sedere sul bidè e le spruzzai in faccia tutto sperma che lei diligentemente ingoiò. Era propio diventata una gran porca PachiCi ricomponemmo un pò e ci lavammo. La feci accomodare nella stanza da letto con l’accappatoio in dosso e le andai a riprendere il i vestiti. Mentre si infilava i pantaloni (senza tanga) mi disse che era stato come tornare in dietro di 15 anni e alle nostre prime chiavate ma ora poteva finalmente sfogare tutto il suo piacere nel fottere. Mi confidò che le era sempre piaciuto da morire scopare e anche quando era costretta a farlo con la madre le piaceva ma non aveva mai detto a nessuno del suo piacere. Ci accorgemmo ben presto che non aveva più nulla da indossare perchè sia il reggiseno che la maglietta erano ridotti a brandelli. Così, non avendo, nulla da prestarle (stando da solo) le proposi di chiamare un negoziante mio amico in modo da farci portare qualche maglia. Così fu. Nell’attesa le prestai una mia camicia e ci sdraiammo sul divano. Lei iniziò a raccontare che la prima volta che le misi le mani negli slip fu stupendo. Lo ricordavo bene anch’io tanto che anche oggi, in mancanza di meglio, ripensando a quel episodio mi masturbo ancora. Avevamo 8 anni lei ed 11 io. Le stavo facendo ripetizioni di matematica quando iniziai a strusciare il mio giovane cazzo (ancora non venivo) sul suo culo. Eravamo in casa da soli e dopo che mi ero eccitato, mentre le suggerivo da dietro le spalle come risolvere i problemi di matematica, le aprì il jeans e con le dita cercavo la sua “micina”. Con fatica frugando tra camicia, calze e slip raggiunsi il candito obbiettivo. Lei si fermò nello scrivere divaricò un po le gambe e mi fece entrare. Come era diversa la sua passerina senza peli, stretta e fragrante. Da allora né abbiamo avuto di incontri sessuali e con gli occhi che le brillavano iniziò a raccontare quello che a suo avviso era stato il migliore. “Mi ricordo a 10 anni era primavera ed io indossavo un vestito lungo ed un paio di slip. Tu venisti da me per le ripetizioni e ci mettemmo in cucina. Fuori la porta della cucina ma distante dall’entrata c’era mia madre che stirava. Come al solito non ci sedemmo mentre facevamo ripetizioni ma eravamo in piedi e tu eri alle mie spalle col cazzo duro che ben si sentiva anche da sopra la mia veste. Ero molto agitata perchè avevo il timore che mia madre potesse scoprire. Ma tu temerario ed arrapato continuavi a cercare di infilare la mano sotto la mia veste per cercare la mia passerina. Da un lato mi stavo eccitando ma dall’altro ero in “dovere” di mostrare una qualche resistenza. Poi hai estratto il tuo cazzo e l’hai poggiato sul quaderno. Ero imbarazzatissima e ti sorrisi pregandoti di smettere. Ma non lo volevo, quindi al tuo successivo attacco mi feci trovare sguarnita e in un lampo mi strappasti le mutandine come oggi mi hai distrutto gli indumenti. Alzasti la gonna ed io alzai una gamba per appoggiarla su una sedia, allora iniziasti a leccarmi la fica. Di orgasmi né avevo avuti tanti (sebbene non sapessi che si chiamavano così) ma in quel momento capii che il prossimo sarebbe stato fantastico e ti lasciai fare.....” Ormai le sue parole mi stavano di nuovo eccitando e la vista del suo seno che fuoriusciva dalla camicia mal abbottonata mi avevano fatto tornare il cazzo duro. Mi avvicinai a Pachi e continuai. “Si ricordo bene l’odore della tua fica ed il timore che avevo per la presenza di tua madre, ma volevo troppo chiavarti. Dopo averti leccato la fica bagnai il cazzo con la tua saliva e da dietro, avendoti ben bene lubrificata con la mia saliva, ti infilai il cazzo nella fica che senza esitazione entrò. Ricordo che ero molto timoroso perchè pensavo che fossi ancora vergine, del resto avevi solo dieci anni ed eri ancora una bambina in tutto. La mia sorpresa fu tanta e arrivai anche a pensare che quella storia della verginità era una stronzata.” Nel frattempo le avevo aperto la mia camicia che indossava e le palpavo le tette. Era bellissimo così dure e sode. Riprese a raccontare le sue senzaioni su quella chiavata. “Io ero stata sverginata da mia madre all’età di 6 anni che con un collo di bottiglia mi aveva penetrato dopo avermi leccato e fatta leccare la sua ingorda fica. Da allora aveva comprato anche enorme cazzo finto e regolarmente facevamo l’amore servendoci di quell’arnese. Quindi ero già pronta ad accogliere il tuo cazzo nella mia vagina. Provavo sempre un po di dolore all’inizio ma poi il piacere aveva il sopravvento e quella volta che piacere! Un cazzo di carne tutto per me quando lo affondavi in profondità sembrava che volesse uscirmi dalla bocca. Mi chiavasti propio bene io ebbi un furioso orgasmo lasciandomi scappare un grido di piacere mal strozzato in gola e tu iniettasti il tuo sperma tutto dentro di me. A dir la verità avevo l’impressione che mi avessi pisciato nella fica non sapendo che i maschi quando hanno l’orgasmo spruzzano quel liquido salato. Ma propio il mio grido di piacere fece insospettire mia madre che si affacciò in cucina e ci trovò incollati come due conigli in calore.” Nel frattempo mi ero spogliato e mi stavo masturbando, tutto nudo, a poca distanza dalla sua bocca. Le sue tette mi facevano morire. Così la interruppi e le chiesi se le andava di farmi venire tra le sue tette mentre lei finiva di raccontare l’episodio. Così la spogliai, le feci mettere un cuscino dietro la testa e le salii sopra mettendo il cazzo tra le sue enormi tette. Le feci passare la mano sotto il mio culo adagiato con le palle sul suo stomaco e le dissi di non rimanere a bocca asciutta e che era il caso di iniziarsi a masturbare. Lei mi strizzo l’occhio come per dire “lo so da me” ed io, stringendo le sue tette con le mani iniziai a muovermi. Riprese. “Si ricordo quel momento, volevo morire ma mai i poi mai potevo immaginare cosa sarebbe successo dopo. Mia madre ci urlò che era grave e che se si sapeva sarebbe stato un disastro poi ci intimò di sistemarci e lei andò in bagno. Non facemmo in tempo a vestirci che lei tornò in accappatoi e ci disse che ora toccava a lei. Subito capii che voleva, aahhhh, scoparci e alla sua maniera. Quindi ci fece spogliare e inizio a succhiarti il cazzo. Per me era la prima volta, gghhhhh, che vedevo fare un pompino ma subito mi diressi verso la fica di mia madre che già bagnata reclamava la sua parte di piacere. Mi piaceva leccarle la fica sebbene il suo odore era troppo forte e diverso dal mio.” Vedendomi pronto ad innaffiarla di sperma sulle tette ed in faccia mi suggerì di muovermi più lentamente e distrarmi finendo di raccontare la chiavate a tre con sua madre. “Sì ricordo bene la lingua della zia quante volte l’aveva succhiato. Lo sai è stata lei a sverginarmi e fu bellissimo. Tornando a quell’episodio lei stava per venire sotto i colpi della tua lingua quando ci fece smettere ti fece salire sul tavolino a cosce aperte e prendendo il mio cazzo in mano lo diresse diritto nella tua fica. Noi chiavavamo e lei con gli occhi fissi sui nostri sessi si masturbava a gambe aperte. Mi si leggeva in faccia che stavo per venire ci stacco di nuovo ti fece inginocchiare davanti a me con la bocca aperta davanti al mio cazzo e prese a stantuffarmi il cazzo con la mano. Mi ricordo che ti disse che finalmente avresti assaggiato lo sperma di un uomo e che da allora non ne avresti più fatto a meno.” Proprio come adesso stavo venendoti in faciiiiiiiiiaaaaaaaaaa. Bevi il mio sperma troia come lo bevesti allora.” “Si mio stallone lo beebvo il tuo sperma ma tu fammi quella cosa che poi facesti a mia madre per farla venire ti prego!” Anche io preso dall’eccitazione mi alzai in piedi mi posizionai dalla parte dei piedi di mia cugina che a gambe divaricate velocemente si musturbava e iniziai a pisciarle addosso. Prima tra le gambe poi sulle tette ed infine in faccia bagnandole tutte i capelli. Lei si dimenava come un maiale mentre veniva sgozzato aprì la bocca e si prese il mio piscio in gola proprio mentre veniva. *---(:> Double for Nothing!! 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