0 comments/ 6400 views/ 0 favorites La Diga By: ULISSE Sono stato sempre curioso e anche un po' guardone. Non posso negarlo. Osservare, indagare, cercare di scoprire... almeno con gli occhi. Quando venivano le amiche di mamma, per un 'giretto' con le carte, il mio posto preferito, o meglio l'osservatorio, era sotto il tavolo. Anche quaSndo, n fondo, ero divenuto un po' grandicello. Frequentavo la seconda elementare. "Aldo, vieni fuori di li! Cosa fai?" Non rispondevo, ma cercavo di restarci il più possibile. Specie d'estate, quando le belle cosce erano in mostra, con le gonne che, come avevo sentito dire in una TV, sembravano essere le 'mantovane' del sesso. Che cosce. Quelle bianchissime e grassottelle della signora Nilla, che le teneva sempre ben larghe, con le mutandine che, arrotolate, le entravano tra le baffute labbra della sua abbondante e boscosa... cosa! E lei, di quando in quando, cercava di togliere quel rotoletto di stoffa da quel solco ubertoso. Secche, un po' troppo, quelle della Mariella. Sempre tremolanti, come in preda ad un tic, ed anche lì si scorgevano i riccioli neri che non riuscivano a stare nella piccola rosa gabbia dello scippino. Un po' meglio quelli che io chiamavo i 'binari' della Nazzarena, ma, a dispetto delle biondissime chiome, anche tra le sue gambe, sempre orfane di mutandine, s'annidava un grosso cespuglio che ogni tanto lei esplorava con la mano. Splendide le gambe della mamma, più perfette di quelle della statua di Venere che avevo visto al Museo Capitolino. Non un minimo accenno di cellulite, color pesca, e così vellutata doveva essere la sua pelle. In alto, piccole ciocche brune facevano capolino, civettuole e incantevoli. Chissà perché, ma ero attratto dal nereggiante prato materno, mi sarebbe piaciuto carezzarlo. Quando le amiche si alzavano, per andar via, giravo intorno a loro e l'esame si spostava altrove. Anche in materia di tette, quelle della mamma erano le più belle che si potessero immaginare, senza paragoni. E le natiche, poi, erano anch'esse scultoree, sempre quelle di mamma. Più tardi avrei appreso che quella parte del corpo è molto importante, da sempre. Non per niente c'è la statua di Venere callipigia, che poi, tradotto letteralmente, significa dal bel culo. Il compiacimento per una mamma del genere non é mai cessato. Me la divoravo cogli occhi, e quando potevo ogni scusa era buona per baciarla, abbracciarla, brancicarla, palpeggiarla. Fingendo di giocare, di volerle fare il solletico. Il tempo trascorreva e lei era sempre più attraente, seducente, eccitante, desiderabile. La curiosità mi spinse ad origliare alla loro porta. Sospiri, sussurri, gemiti, cigolio di reti, e correvo a nascondermi per calmare, come potevo, l'eccitazione che mi tormentava. Si, lo sapevano, erano moglie e marito, ma a me la cosa mi faceva arrapate. Non diciamo poi, quando, un pomeriggio d'estate, spiando dalla serratura, vidi la mamma nuda, sul letto, mentre papà era andato nel bagno. Subito dopo un amplesso che mi aveva fatto restare senza fiato e con quell'ingombro che chiedeva pietà. Che tette, che pancino, che triangolo nero. Il triangolo delle Bermude, pensai, dove se affondi non ti trovi più. La 'fissa' non mi passava. Ero riuscito a farla sedere sulle mie ginocchia, con la scusa che adesso volevo cullarla io, come una volta faceva lei con me. Si era alla vigilia della maturità. Chissà se agì senza alcun sospetto. Quello che sentì, però, non doveva averle fatto ignorare le sensazioni del giovane che la teneva in braccio, che premeva la sua prepotente erezione verso quelle chiappe prensili e meravigliose. C'era un solo modo per saperlo. Invitarla di nuovo sulle ginocchia. Accettò. Eppure non poteva non essersi accorta di quel... coso duro e aggressivo. Aveva pensato, credo, che, era meglio non dar peso alla cosa, ignorarla. Meglio così. Quella volta, però, si accomodò meglio, come a volersi accertare della consistenza e assodare della casualità o meno. Si, ma di cosa? Quando un fallo si erge una causa c'è sempre! Comunque, a me quello che interessava era sentire in braccio a me quel pezzo di 'sexy mom' che, a quasi quaranta anni, quando passava attirava gli sguardi degli uomini più della più provocante 'pin up girl'. Sulla spiaggia dove annualmente ci recavamo, e dove pa' ci veniva a trovare ogni fine settimana, di bei pezzi di fi...gliole ce ne erano in gran quantità. Dalle acerbissime alle stagionate, e con grande esposizione di 'tec', che i minuscoli reggiseno (quando c'erano) e i ridottissimi tanga, più che coprire mettevano in evidenza. Non c'era che da guardarsi intorno, e augurarsi che la tua dotazione riuscisse a non debordare dallo slip. La cosa non mi riusciva,però, quando gli 'argomenti' di cui sopra erano quelli della mamma. E dire che usava un due pezzi che poteva senz'altro definirsi più che castigato. Inutile, quelle tette e quel gagliardo fondo schiena erano irresistibili. Il fatto che quella femmina fosse la mia genitrice, anziché essere una remora, come molti ritengono, era un fascino più eccitante di qualsiasi afrodisiaco. La mia frenesia mi induceva a credere che lei si fosse accorta di quanto suscitava in me. Certe volte si accorgeva della mia eccitazione e mi lanciava certi sguardi che non sapevo dire se di riprovazione, o meno. Oltre alla maturità scolastica (che quella sessuale era più che evidente) avevo conseguito anche la patente nautica, per piccoli natanti a motore. "Ma', che ne diresti di noleggiare un motoscafo e fare una bella gita?" "Te ne senti in grado?" "Certo. Ne ho visto uno, non molto grande, maneggevolissimo, che fa per noi. E' come quello sul quale ho fatto pratica e che ho già pilotato a maggio, quando sono andato al mare con Luigi." "Va a vedere se è disponibile." "Vieni anche tu, se è libero lo prendiamo. Porta la borsa con i teli di spugna. Al largo si può fare il bagno. Poi potremo sdraiarci al sole. Dietro il divanetto c'è tutto lo spazio che vuoi." "Lasciando che il motoscafo se ne vada per conto suo?" "No, ma', lo ancoriamo." Ci avviammo lentamente verso il molo dove i moto erano attraccati. Quello che desideravo io era lì. A mamma piacque molto. Solo volle che le confermassi la mia competenza a guidarlo. Controllammo che tutto fosse in ordine, che ci fossero le indispensabili attrezzature di bordo, che i collegamenti a terra funzionassero. Salimmo, ci distaccammo lentamente, e, senza affrettarsi, ci avviamo al largo. Lei era al mio fianco, con gli occhiali da sole, un foulard che le proteggeva i capelli, con un'aria soddisfatta e tranquilla disegnata sul bellissimo volto. Le posi la mano sul fianco. Era sodo e incantevolmente tiepido. La pelle era liscia, vellutata, invitante alla carezza. Ci allontanammo abbastanza dalla riva, le persone si distinguevano appena, sembravano piccole marionette che si muovevano senza senso. Misi il motore al minimo. "E' bello, qui, vero ma?" Guardò l'acqua, annuendo. Bloccai il timone, andammo a sedere sul divanetto. "Alzati un po', ma'." "Perché?" "Alzati, per favore. Voglio vedere una cosa." Con aria paziente si alzò. "Bene così?" "Benissimo." "Cosa hai visto?" "E che potevo sognare di più. Ho ammirato la più bella donna della spiaggia, e non solo di questa, ma di tutte." Venne a sedere di nuovo a fianco a me. "Smettila." Ma non era imbronciata, anzi. "Adesso getto l'ancora e facciamo il bagno." "Non sarà pericoloso?" "Il mare è calmissimo, l'acqua limpida. Togliamo i giubbetti... e via." Quando stavamo per tuffarci, la guardai un attimo. "Qui siamo liberi, lontani da tutti, si potrebbe fare il bagno anche nudi, che ne dici?" "Ti passano certe idee per la mente." "Almeno il reggiseno puoi toglierlo, sai che bello tuffarsi così in mare, essere accolti dalle onde in questa maniera." "Ma non mi sembra proprio il caso." "Dai, ma', e quando ti ricapita un'occasione del genere." "E tu, cosa togli, lo slip?" "Perché no. Su, facciamolo. Ti aiuto io." E senza attendere risposta le slacciai il reggiseno, che stava per cadere in acqua." Incanto della natura. Un paio di tette così si potevano solo immaginare. Mamma aveva appena accennato a coprirle con le mani, poi si offerse alla carezza del sole. Beato lui. "Ehi, sbruffoncello, hai ancora lo slip addosso." Era vero, ma non riusciva a contenere l'eccitazione che quella vista aveva provocato. Lo sfilai rapidamente, lo gettai sul fondo della barca e contemporaneamente mi tuffai. Seguito da lei. Neppure il contatto con l'acqua riuscì a modificare quella situazione che, in effetti, mi metteva alquanto a disagio. La trasparenza dell'acqua, poi, non nascondeva niente. Ma ci pensate, un giovane di un metro e ottanta, con tutto in generosa proporzione, mostrarsi nudo, a pisello svettante, alla propria madre? Ma' nuotava lentamente, sul dorso, con le belle tettone che le facevano da galleggiante, e le gambe che si muovevano lentamente. Veniva verso me. Era così accosto che quando si capovolse per cambiare posizione le sue gambe sfiorarono il mio fallo. A me sembrò che una scossa elettrica mi attraversasse, e mi venne spontaneo sbracciarmi, così che una mano andò a finire sulla bellissima tetta materna. Altra scossa. Eravamo uno di fronte all'altra, e il mio coso era sempre più eccitato. E dire che nell'acqua abbastanza fretta, a quanto mi avevano affermato, avrebbe dovuto calmarsi. "Ma', togli tutto, non senti quanto è bello?" Rimase immobile, solo qualche piccolo movimento per rimanere a galla. Mi guardava fissamente, e in modo insolito. "Enrico, torniamo a bordo." "Ancora un po', ma'. Liberati di tutto." "Va a bordo. Cerca di rilassarti. Calmati. Infila lo slip e se non ci riesci adopera un telo a spugna. Va, ti raggiungo." Tornai a bordo, cinsi i fianchi con un telo, sedetti sul fondo, attendendola." Vedevo che nuotava lentamente. Si avvicinava al motoscafo, s'aggrappò al bordo. Salì, restando in piedi vicina allo scalmo dei remi di fortuna. Era splendida, imperlata d'acqua, col seno svettante, i fianchi seducenti. Il piccolo slip disegnava ogni particolare, dai cordini laterali stillavano piccole gocce d'acqua. Prese un lenzuolino, lo mise sul divanetto, sedette. "Enrico, vieni qui. Dobbiamo parlare." Il tono era sostenuto, ma non irritato; serio ma non inquieto. Mi trascinai, senza alzarmi, ai suoi piedi, vicino alle sue gambe. Vi poggiai la schiena. "Di cosa, ma'?" Fece un profondo respiro. "Bambino mio, ora sei un giovanotto, non dovresti farti prendere da idee strane." "Quali?" Mi carezzava i capelli, con dolcezza. Io fissavo lo sguardo sul mare, senza vederlo. "Io comprendo tante cose, Enrico, ma sono sempre la tua mamma, quella che ti ha messo al mondo." "Allora?" "Lasciami parlare, bambino mio, non interrompermi, non è facile trovare le parole giuste. Ascolta, mi accorgo di tante cose... Hai voluto che sedessi sulle tue ginocchia, per cullarmi, hai detto, come facevo io con te. Ed ho compreso che sei un uomo, in tutta la estensione della parola. Ti ho contentato una seconda volta. La tua manifestazione, chiamiamola così, è stata ancora più evidente. Ma perché, con tante belle ragazze che fanno la fila per la tua compagnia, volevi far conoscere a me, alla tua mamma, le tue pulsioni giovanili? Oggi hai avuto un'idea un po' 'naturista'. Hai trovato motivo per farmi togliere il reggiseno. Anzi, lo hai slacciato tu, senza attendere la mia risposta. In acqua mi ronzavi attorno, manifestamente eccitato... hai fatto di tutto per toccarmi, sfiorarmi. Perché, Enrico?" Sentivo che tremavo involontariamente, facevo fatica anche a parlare, alzai la testa per guardarla. "Perché sei divinamente bella mamma." Si chinò su me, con una luce dolcissima e tenera negli occhi. Il seno mi sfiorò il volto. Bastò un piccolo movimento per sentire il suo turgido capezzolo sulle mie labbra. Non si ritirò di scatto. Scosse la testa, tra lo sconsolato e l'indulgente. "Bambino... sei proprio un bambino." Ma non si rialzò. "Vedi, Enrico, certe cose che potrebbero sembrare naturali, non sono accettate dalle nostre regole di vita. Io sono, e devo restare, la tua mamma, devi considerarmi asessuata. Il mio grembo ti ha concepito, ti ha protetto, ti ha dato alla luce. Il mio seno ti ha nutrito. Quando l'onda dell'amore filiale rischia di mutarsi in altro sentimento, bisogna contenerla, bisogna costruire una diga che le impedisca di precipitare. Ricorda che da un granello di neve può formarsi una valanga che tutto travolge e tutto distrugge. Sono una mamma, non una donna. Hai capito?" Mi sentivo pronto a confessarle tutto. "Ma come, ma', non sei una donna. Ma sei la più bella di tutte. Quella che sogno da sempre. Cosa posso farci se vedo in te la più affascinante delle donne. Non c'è nessuna come te. E non tirare in ballo, età, che sono tuo figlio.... Non significa niente... E' vero, ho desiderato averti sulle mie ginocchia per sentire il tepore di te... Ti spinta a tuffarti senza reggiseno perché voglio contemplare il tuo petto splendido, come i fianchi... tutto." "Ci sono mille ragazze, Enrico..." "Ma come fai a parlarmi così. Io sono arso, assetato, ed ho di fronte l'acqua più fresca e limpida che può dissetarmi e tu vuoi farmi pensare a qualche miserabile tozzo di pane. Sono affamato, di te, e di fronte alle golosità che puoi offrirmi vuoi che mi rivolga al fiele? Scacciami, scacciami, ma non pretendere che non di brami. Ma che vuoi che m'importi delle convenzioni sociali, e di tutto il mondo. Sono folle fino al punto che preferirei rinunciare alla stessa vita e non a te." Mi carezzava lentamente. "Si, Enrico, sei folle, ma ti comprendo, perché non posso dirmi immune da una simile dissennata esaltazione. Ora, però, è meglio che prenda un po' di sole. Vado a sdraiarmi." Prese il telo, lo distese vi si posò sopra. Inforcò gli occhiali, protesse la testa col mio cappellino bianco, ma non indossò il reggiseno. Ero in piedi, sempre col telo intorno ai fianchi che non riusciva a celare la mia erezione che stava divenendo violenta, dolorosa. Era Venere dormiente, con le più belle curve femminili che si potessero immaginare. Le lunghe gambe affusolate, i fianchi, il ventre piatto, il seno che, essendo meno abbronzato, contrastava col resto del corpo. Già, quel biancore doveva essere lo stesso della zona coperta dal piccolo slip. Mi avvicinai, sullo stesso ripiano dov'era sdraiata, carponi. Il respiro era lento e profondo, ma non riuscivo a comprendere se dormisse o meno. Allungai la mano, verso uno dei lacci che tratteneva lo slip. Lo tirai lentamente, con prudenza, si sciolse facilmente. La parte inferiore cadde sul telo svelando il biancore ambrato della natica, soda, per nulla schiacciata dal peso del corpo. Seguitai a tirare, sempre discretamente, sollevando un po' il lembo superiore di quel minuscolo triangolino. La massa scura dei riccioli del pube sembrò risvegliarsi, come liberata da un troppo lungo imprigionamento. Non riuscii a vincere la tentazione di sentire la sericità di quei lunghi peli incantatori. Li sfiorai con la palma della mano. Vivevano, si arruffavano, si increspavano. Volevo vedere, dovevo vedere. Con minor precauzione la scoprii del tutto. Il mio volto era a pochi centimetri da quella selva incantata. Le grandi labbra stavano lievitando, disserrandosi appena.. sempre di più... a mano a mano che le gambe andavano divaricandosi, mostrando il rosa dell'ingresso del paradiso. Una perfezione celeste, che nessuno scultore avrebbe mai potuto rappresentare, con gradazioni di colore che andavano dal nero dei riccioli al tenue dell'interno di quelle indescrivibili gambe. Là, dove si congiungevano, e ora si schiudevano. L'attrazione e l'incanto di ammirare lo scrigno da dove ero venuto al mondo, non mi fecero riflettere se ma' dormisse ancora, o no Posto che prima fosse addormentata. Non era possibile resistere, affondai il volto in quella morbida seta, e sentii il profumo della linfa che distillava dalla vagina, la lingua vi si intrufolò, ne uscì... tornò a insinuarsi, le labbra incontrarono il turgido clitoride, lo succhiarono, per staccarsi solo quando la lingua le saettava dentro, con un moto circolare che cerava di esplorarla più profondamente. Ora il suo grembo palpitava, il suo bacino s'inarcava, mi veniva incontro. Ecco le sue mani stringere a séi la mia testa, mentre labbra e lingua divenivano sempre più frenetiche. Allungai una mano, fino al seno, le strizzai un capezzolo, sentii che la vagina voleva imprigionare la mia lingua impazzita. Il mio fallo era delirante, i miei fianchi si muovevano. Quel tormento non poteva durare. Alzò le ginocchia, poggiò le gambe sui talloni, scivolai su di lei, puntando il glande, fremente, sul palpitante ingresso della vagina, ed entrai provando una sensazione che non avevo neppure sognato. Ero in lei... ero in lei.... Ormai la diga era crollata, il piccolo fiocco di neve era divenuto valanga. Eravamo travolti dai sensi, dalla voluttà. Avevo sempre bramato quel momento, ma non avevo immaginato il totale coinvolgimento della mia deliziosa mammina, il suo abbandono, la sua partecipazione incondizionata, ansiosa di darmi piacere ma anche, forse soprattutto, di provarlo, dimostrarlo. Mi serrava a sé con le gambe, mi baciava ardentemente, carezzava la mia schiena, la percorreva con le unghie, e sussultava nell'ebbrezza di quell'incredibile incontro. Passione, brama, frenesia, desiderio troppo a lungo represso, tutto era esploso in lei, e per la prima volta conobbi cosa sia il vero orgasmo d'una femmina vogliosa e matura, che si rinnovò quando sentì che il torrente caldo del mio seme la stava invadendo. Giacemmo paghi ma non sazi. E mi carezzava con una dolcezza sconosciuta, mi bacia gli occhi, la bocca, il petto. "Cosa abbiamo fatto... cosa ho fatto Enrico!" "E' stato stupendo, ma', meraviglioso..." "Si, come non mai... ma con mio figlio!" "Quale maggior comprensione, in tutti i campi, si può avere se non tra madre e figlio? Quale miglior completamento. Io sono stato in te, ho vissuto in te, sono cresciuto in te, sono nato da te, ed ora sono tornato in te, e mi hai fatto di nuovo vivere, crescere..." "Enrico, tesoro mio... che sarà di noi?" "Quello che è stato, ma', ed anche più bello." La Discrète French is a most beautiful language. The movie had its memorable moments (cold feet!) and as the focus was on having an affair, I was undoubtedly getting damp. Unfortunately the auditorium was rather well lit (even throughout the movie) and my lover was busy with messages. We had supper at Newton Circus... fried oyster omelette yum yum yum!!! Not as if we needed any aphrodisiac between us but it's just a favourite food ya? As usual, we had our lengthy discussions and time flew by. My lover is a huge football fan and tonight he was preoccupied with this match he just had to catch. I didn't have much time and I knew it. I didn't even want to try distracting him with a bj while the match was going on. I even packed a book! We checked into this hotel for its cable services more than anything else and as soon as the door closed, I went for his jeans. I had to stop for a while to help him remove the safety pin keeping my top from popping over and exposing my breasts to the general public. But thereafter I busied myself with stripping him and giving him a mind blowing blow job. I'm always trying to improve on my rating. Somehow, he had enough presence of mind to retrieve his camera and started taking some photographs. The batteries were low so the camera spent the rest of the night being recharged. Slurp slurp lick suck kiss rub... it's amazing what one can do with lips and tongue! Prick worship is what I'm good at. Helps that I really enjoy it too *grin* He didn't let me go on for too long and soon had me stark naked and on the bed. On my back with my legs in the air then with my legs outside his then my legs straight in between his... lots of acrobatics. Well, most certainly worth the effort I put in pleasuring him hehehehehe. A short break and then I was on all fours but not long after I just slumped my shoulders on the bed and clutch at the sheets! Breathe breathe breathe. When you're orgasming that often and hard, it's easy to pass out when you forget. The grand finale was when he fucked my ass. You think you reached HIGH? Well, you're wrong babe, you get HIGHER. Breathe breathe breathe breathe breathe. Good thing I don't have a heart problem. I tell you, gals who refuse to try anal have no idea what they are missing. Feeling his hard prick move in and out of my ass, first not moving, then slowly, then building up to a steady thrusting and then regular pounding is bloody incredible. Absolutely mind-blowing... what the French call the mini death ;) Barely on earth to catch his cum spraying but something I wouldn't miss no matter how out in space I am... did I already say it's incredulously sweet? *licks her lips* We fell asleep. I woke up hungry. Went under the sheets for some supper but he was tired and pushed me away *major pout* Eventually, I fell asleep too. Somehow, self pleasure is no pleasure when you have your lover next to you. (We caught some of the match, but missed the final scores as we were both exhausted.) I woke up first and took my shower. I decided to go make that non-supper into an early breakfast and had my pleasure in sucking him into full hardness. Took the chance to ride him, too... I don't get to do that often enough! It feels good just to have your lover's cock in you. No movements, just being filled. Mmmmm. He took over soon enough and gave me yet another pounding. I am so spoilt... I don't do much if at all and get sent into orbit *big grin* So when we took a break, I went back to cock worshipping. He asked me to rim his ass... now that could be an alternative title: First time I ass rimmed. He was pleased that I had something "virgin" to give to him. But I digress. I rimmed. Really, you think there's so much to it? There isn't. I went back to read up on it and hmm, ok. There's only so much you can do with your lips and tongue. And fingers, I suppose. But this was a RIM not a probe. So I rimmed. It was easy because he was clean, and also busy distracting me with his fingers on my clit and pussy. There's something to be said for concentration, but when you're orgasming, you do whatever you're doing with way more gusto. Had yet more yummy cum. Great breakfast stuff. He took his shower. I'm still not sure if he was annoyed or pleased that I was so into sucking cock. By this time, he was seriously late for work. We dressed and left in a hurry. I had to take a cab home since work and home were in two opposite directions. First time I didn't get to alight from that funky car at home. Reading this through, it looks like Swing night is going to be rather tame... La Distractie Intamplarile de mai jos fiind reale, numele si locatiile s-ar putea sa fi fost schimbate. LA DISTRACTIE Ma intalnesc cu un tip, nu prieten, nici amic, insa... oarecum simpatic. Bagabont el, de felul lui, cu parinti "bine plasati" in sistem, aratand destul de prezentabil, imbracat "de afara," chestii... Imi propune sa mergem la o terasa, sa "lingem" o bere, sau doua... Aflu ca parintii lui sunt plecati pe nu stiu unde, omul avand toata casa la dispozitie, asa ca-si doreste sa dea o petrecere, insa una mai... speciala! Ideea este ca te duci, obligatoriu cu o gagica, iar acolo, dupa ceva bautura - cu cat mai multa, cu atat mai bine - faci "schimb" de partenere, insa nu la dans, daca intelegeti ce vreau sa spun... .......................... Mara este o tipa focoasa, fara scrupule, cu chef, mai ales daca a luat ceva drinkuri "la bord", asa ca mi se pare partenera ideala pentru un asemenea tip de petrecere... E bruneta, cu un par tuns destul de scurt, pana-n umeri, cu niste mamele de mai mare dragul, curul lafel, craci destul de misto, iar cand se uita cu ochii ei caprui la tine - si vrea pula - daca nu te prinzi, inseamna ca nu esti barbat! Singurul lucru care ma deranjeaza la ea este ca, fiind, dupa cum afirma, avant-gardista, se rade la pizda total... Mie, sincer, imi aduce aminte de fetitele cu care obisnuiam sa construiesc castele de nisip pe malul marii, la varsta cand parintii ne lasau sa zburdam pe plaja de la mare, fara chiloti... Imi amintesc ca prima oara chiar am avut ceva dificultati in a obtine o erectie, insa, facand lumina mai mica si evitand s-o privesc acolo, jos, lucrurile s-au rezolvat... Deh, fiecare cu metehnele lui! Noroc cu mamelele ei "de milioane", care te inspira la greu!... Da-i sa bea, preferabil whiskey sau vodka si te lasa fata sa-i faci orice!... Mi-a marturisit, intr-o noapte, ca "si-a luat-o" de mica, in apropierea casei, cu un baiat de varsta ei, apoi a facut un... "upgrade", trecand la tac-su, (al lui, nu al ei!) om "experimentat" si, de fapt, cel care a ras-o prima data acolo, jos, ca e... mai igienic (?!?)... Ii place sa socheze, sa impresioneze, sa fie... altfel decat celelalte "boarfe"... Ea singura sustine ca-i cam curva si ca nu crede in institutia casatoriei. Pentru ea, un lucru e clar - daca ii place de un barbat, vrea sa-l futa, "no matter what!"... Nu o intereseaza daca faptele ei "strica" vreo casnicie!... - "Daca fata a fost suficient de proasta sa nu-si tina barbatul legat la gard, e problema ei, nu a mea!"... ............................... Pe scurt, o anunt, telefonic, despre petrecere si ca... o sa-i dau niste detalii cand ne vedem. Accepta. Destul de jenat, cand ne intalnim, ii povestesc cam ce se asteapta de la acest gen de petrecere... Nu numai ca accepta, insa mai si sare la mine sa ma sarute, apoi imi comunica dorinta ei ca... "totusi", eu sa fiu primul cu care va face sex! Cum am mai multe prezervative la mine, nu vad care ar putea sa fie problema! Ii confirm, apoi ea imi spune: - Sa stii ca primul numar vreau sa fie in gura, sa vada si dobitocii ceilalti ce inseamna sa stii sa sugi pula, ca sunt satula de proastele astea care se cred vampe!... - Iubire, oricum e nebunie si cordeala incrucisata, asa ca, sincer, nu vad vreun impediment!... - ... Inca o chestie. Indiferent cat de beata o sa fiu, la sfarsit, tu ma duci acasa - nu ma lasi pe mana cine stie carui golan!... - Stai linistita! Ai venit cu mine, pleci cu mine! Lucrurile fiind aranjate, mergem "in vizita". Am luat, din "cambuza", o sticla de whiskey si una de vodka, sa nu zica "prostu'" ca m-am dus sa beau pe banii lui... Este, deja, opt seara, atunci cand ajungem... In living sunt vreo cinci perechi, dintre care trei la curu' gol, una dintre perechi facand amor, iar ceilalti doar dansand... Vazand situatia, Mara "se orienteaza" si-l intreaba pe amfitrion unde poate sa-si depoziteze toalele, ca ea este deja "incalzita"... George (ca asa il cheama in povestirea de fata) ne conduce intr-o incapere si ne spune ca ne putem lasa hainele pe pat... Nu pierdem timpul - ochim un fotoliu liber, eu ma asez, comod, iar Mara ingenuncheaza intre picioarele mele si-mi ia pula la frecat... Nu este cine stie ce lumina, insa este suficienta... Langa noi, pe o masuta rotunda, am "parcat" sticlele si doua pahare. - Ia zi-mi Mara, ce vrei sa bei? - ... Stiu ce bun e Chivas-ul tau, insa... as prefera vodka!... Recunosc ca am ceva dificultati sa torn vodka in pahar - ia sa va vad, domnilor, cum va simtiti, trebuind sa turnati ceva dintr-o sticla, in timp ce o tipa sexy va freaca pula!!! Mie imi torn niste whiskey, facand eforturi disperate sa nu vars pe langa... Mai apare si George, cu un pahar gol in mana, insa pe asta il pun sa-si toarne singur - si-n cap, daca ii face placere!... Mara ia o dusca zdravana, cam juma' de pahar, apoi se repede, hotarata, pe pula mea... Cum v-am spus, la bautura, fata "vrea"!... Muzici, bautura, atmosfera, in nici zece minute imi scap cleiul in gura Marei... Ia tot, dar nu inghite, in schimb scuipa totul in paharul cu vodka... - Uitati-va, fetelor, ce inseamna sa stii sa sugi pula!!! Se da in spectacol, atragand, normal, atentia celorlalti din incapere. Deja un tip dezbracat, ca si noi, se apropie, cu pula aproape sculata: - Fata mosului, hai ca-mi place de tine! Il respinge dur: - Mai intai il fut pe asta cu care am venit!... Stai la rand!... Partenera individului este o tipa micuta si blonduta, cu niste mamele carora, asa cum zicea o prietena de-a mea, daca le pui niste comprese, trec in douazeci si patru de ore!... Mara ma intreaba: - Crezi ca, fara sa fii beat, poti sa futi asa ceva?!?... - ... Puiule, alege-ti ce vrei tu!... - ... O vreau pe boarfa aia care deja se fute cu tipul ala! Sigur e mai buna de pula decat slabatura astuia!... Deja regret ca m-am bagat in chestia asta... - Puiule, n-ai inteles!... Pot sa ma fut cu oricare dintre gagicile de-aici, iar tu, cu oricare dintre tipi!... - ... Ia lasa-ma dracului cu explicatiile si... fute-ma tu!... Nu pierde timpul - sare pe fotoliu si ma incaleca: - Hai, armasarule, da-mi la buci!... Demonstrativ (probabil) ia paharul cu vodka (si sperma) si-l inghite pe tot, dintr-o inghititura... Incepe sa strige: - George, George, vino si umple-mi paharul cu vodka!... George se conformeaza. Mara se opreste din calarit, ia paharul si-l da pe gat!... Apoi: - Hai, barbate, fute-ma!... Cum dracu' s-o fut, cand ea e deasupra?!?... Dau si eu din cur, ca bagat in priza, apoi o anunt ca urmeaza inundatia - am uitat sa va spun ca o facem fara prezervativ - prezervativele sunt pentru ceilalti parteneri... Sare "din pula" si se arunca, din nou, cu gura pe pula mea... De data asta, inghite, la greu, tot ce sunt in stare sa-i dau... Se apropie cu gura de urechea mea: - Tinere, chiar crezi ca vreuna dintre boarfele astea este mai buna decat mine?!?... - ... Draci!... Nu asta era ideea!... Ma pupa, cast, pe obraz: - ... Auzi? Eu vreau pula ta!... Astia sunt niste labagii, veniti aici cu niste pitipoance!... Du-ma acasa si hai sa ne futem noi, cum trebuie!... Spectacolul a durat destul!... Lasa-le whiskey-ul, ce-a mai ramas din vodka si... hai sa plecam!... Nu pot pune la indoiala "instinctul" femeii, mai ales stiind cat de curva poate sa fie!... Mergem, mana in mana, in camera de alaturi si ne imbracam. Apare si George, ca... ce s-a intamplat, chestii... Ma "salveaza" Mara: - George, am inteles ca-i vorba de barbati si femei, nu de... imitatiile astea! Oricum, noi plecam! Multumesc!... George e blocat si infuriat, insa stie ca daca eu am venit cu o gagica, in nici un caz nu poate sa "sufle", ca ma jigneste pe mine... ............................ Este trecut de miezul noptii... Mara fumeaza in tacere... Eu ma simt prost, pentru ca, sunt convins, ceva o supara... - Mara, ce se intampla?... - ... Se intampla ca, asa cum ti-am declarat, sunt o curva, insa... nu atat de curva incat sa fiu dispusa sa ma las calarita in vazul lumii cu tipi necunoscuti!... Altfel spus, m-ai jignit!... - ... Si... daca-mi cer scuze, ajuta la ceva?... - ... Hai, lasa-ma! M-ai insultat! Gata! Ne culcam si, sper, pana dimineata imi trece!... Habar n-am cat e ceasul, insa simt cum Mara se ocupa serios de pula mea - ma mangaie, ma linge, ma pupa, daca pot spune asa, inclusiv pe abdomen, unde stie sigur ca ma gadil... Este uda, fierbinte, ca de obicei, insa ceva-mi spune ca nu toate rotitele se invart rotund... Facem un sex salbatic, plin de pasiune, apoi un dus lung, folosind apa si sampon la greu... Bem o cafea, intr-o tacere destul de apasatoare... Se imbraca, ma saruta cu foc... Niciodata, de atunci, nu am mai reusit sa iau legatura cu ea.